Ci sono voluti anni ma alla fine è nato, il Comune di Bologna
ha pubblicato il Bando di Gara che andrà a definire il prossimo servizio di
refezione scolastica.
Dopo la decisione (unilaterale) di liquidare SeRiBo, con
cessione del ramo d’azienda e aprire la stagione della privatizzazione del
servizio di refezione scolastica, l’Amministrazione ha optato per un appalto della
durata di 5 anni e che rispecchierà le linee di indirizzo proposte dall'Osservatorio Mense Scolastiche bolognesi.
Insieme al gruppo di genitori, che in questi anni
hanno collaborato con l’Osservatorio negli incontri di confronto con
l’Amministrazione e nelle diverse Commissioni Mense Cittadine, proviamo a
capire se questo bando è un passo in avanti rispetto al passato oppure no.
Le materie prime:
l’impianto generale appare positivo, la parte relativa al reperimento è molto
dettagliata, si è riusciti a far aumentare la percentuale di alimenti biologici
e, in mancanza di essi, si ricorrerò all’utilizzo di materie prime da filiere
garantite come le IGP e i DOP.
Il costo unitario a
pasto (QUANTO PAGHERA' IL COMUNE ALLA DITTA APPALTATRICE): in primo
luogo il costo sarà unico per tutte le tipologie di pasto e rimarrà tale per
l’intera durata dell’appalto, anche qualora vi siano variazioni nei volumi dei
pasti previsti, ed è stato fissato in €4,80 a pasto.
Abbiamo chiesto a Claudio Cristofori dell’Osservatorio una
valutazione a riguardo e se ci sia da aspettarsi un adeguamento automatico delle tariffe verso
il basso.
“€4,80 sono un buon passo avanti rispetto al presente.
Ricordiamo che attualmente ci sono costi differenziati per tipologia di scuola
e centri pasto, con punte superiori a €6,00 e una media attestata su €5,50. Personalmente
credo che si potesse fare meglio visto che, ad esempio, nel bando annuale della
vicina Firenze, la base d’asta è di €4,08 a pasto. Con €4,80 dovrebbero esserci
molti concorrenti interessati, ma se ciò non dovesse accadere, sarebbe
opportuno valutare la reale concorrenza dei grandi player del settore.
Discorso complesso invece quello delle tariffe: sicuramente
ci auspichiamo un impatto positivo su quanto richiesto alle famiglie e mi
auguro che questo bonus sia superiore alla sola differenza della base d’asta. Ricordiamo che le spese generali, che il
Comune ci addebita, sono tutt’altro che trasparenti e molto superiori a quelle
di comuni simili a Bologna”.
Nuovo ruolo per le
Commissioni Mensa: dovranno contribuire, con funzioni
consultive e propositive, al miglioramento della qualità del servizio e
concorrere al miglioramento dell’efficacia del sistema di controllo secondo le
modalità definite nell’allegato 9, i componenti delle commissioni potranno
visitare sia i centri di produzione che i refettori.
Attività di monitoraggio: chi
si aggiudicherà la gara dovrà progettare un sistema informativo
adeguato, in grado di raccogliere ed elaborare tutti i dati necessari alla
quantificazione degli indicatori e di produrre una reportistica strutturata.
Sempre a Claudio Cristofori, informatico di professione,
chiediamo un parere sul nuovo sistema informativo progettato con la raccolta
dei dati on-line direttamente inseriti dal personale scolastico e dai genitori.
“La durata eccessivamente lunga del bando di fornitura
obbliga a controlli molto severi e dettagliati per poter sperare in una buona
qualità. Il nuovo sistema di monitoraggio, sulla carta, darà molte più armi al
Comune nel controllo del suo fornitore, bisogna
solo sperare che il controllore finalmente svolga i suoi compiti e faccia
valere i suoi diritti. Siamo quindi nelle mani del Comune e per tutelare i
piccoli cittadini dovremo essere vigili nel controllo dei controllori”.
Per i 3 rappresentanti eletti nella CMC, almeno sulla carta, pare essere un ottimo bando rispetto al contratto precedente, i passi in avanti
sono evidenti ma molto dipenderà da come verrà applicato.
Ricordiamo che i concorrenti dovranno far pervenire l'offerta al Comune di Bologna entro e non oltre le ore 12,00 del giorno 3 giugno 2015.
Concludiamo segnalando i requisiti economico-finanziari molto “limitanti” richiesti nel bando: "Al fine di garantire una adeguata capacità finanziaria, tenuto conto della particolare configurazione dell’appalto che richiede la contestuale cessione del ramo d’azienda oltre che il mantenimento della sua consistenza fino alla scadenza del contratto...si richiede un fatturato globale d’impresa complessivo realizzato nel triennio antecedente la data di pubblicazione del bando di gara pari ad almeno Euro 75 milioni".
Tutti
i documenti sono scaricabili dal sito dell'Osservatorio (area documentazione) ,mentre sul sito del Comune è presente la pubblicazione completa.
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