6 maggio 2015

Habemus Bando!

Ci sono voluti anni ma alla fine è nato, il Comune di Bologna ha pubblicato il Bando di Gara che andrà a definire il prossimo servizio di refezione scolastica.


Dopo la decisione (unilaterale) di liquidare SeRiBo, con cessione del ramo d’azienda e aprire la stagione della privatizzazione del servizio di refezione scolastica, l’Amministrazione ha optato per un appalto della durata di 5 anni e che rispecchierà  le linee di indirizzo proposte dall'Osservatorio Mense Scolastiche bolognesi.

Insieme al  gruppo di  genitori, che in questi anni hanno collaborato con l’Osservatorio negli incontri di confronto con l’Amministrazione e nelle diverse Commissioni Mense Cittadine, proviamo a capire  se questo bando è un passo in avanti rispetto al passato oppure no.
Le materie prime: l’impianto generale appare positivo, la parte relativa al reperimento è molto dettagliata, si è riusciti a far aumentare la percentuale di alimenti biologici e, in mancanza di essi, si ricorrerò all’utilizzo di materie prime da filiere garantite come le IGP e i DOP.
Il costo unitario a pasto (QUANTO PAGHERA' IL COMUNE ALLA  DITTA APPALTATRICE): in primo luogo il costo sarà unico per tutte le tipologie di pasto e rimarrà tale per l’intera durata dell’appalto, anche qualora vi siano variazioni nei volumi dei pasti previsti, ed è stato fissato in €4,80 a pasto.

Abbiamo chiesto a Claudio Cristofori dell’Osservatorio una valutazione a riguardo e se ci sia da aspettarsi un adeguamento automatico delle tariffe verso il basso.
€4,80 sono un buon passo avanti rispetto al presente. Ricordiamo che attualmente ci sono costi differenziati per tipologia di scuola e centri pasto, con punte superiori a €6,00 e una media attestata su €5,50. Personalmente credo che si potesse fare meglio visto che, ad esempio, nel bando annuale della vicina Firenze, la base d’asta è di €4,08 a pasto.  Con €4,80 dovrebbero esserci molti concorrenti interessati, ma se ciò non dovesse accadere, sarebbe opportuno valutare la reale concorrenza dei grandi player del settore.
Discorso complesso invece quello delle tariffe: sicuramente ci auspichiamo un impatto positivo su quanto richiesto alle famiglie e mi auguro che questo bonus sia superiore alla sola differenza della base d’asta. Ricordiamo che le spese generali, che il Comune ci addebita, sono tutt’altro che trasparenti e molto superiori a quelle di comuni simili a Bologna”.

Nuovo ruolo per le Commissioni Mensa: dovranno contribuire, con funzioni consultive e propositive, al miglioramento della qualità del servizio e concorrere al miglioramento dell’efficacia del sistema di controllo secondo le modalità definite nell’allegato 9, i componenti delle commissioni potranno visitare sia i centri di produzione che i refettori.
Attività di monitoraggio: chi si aggiudicherà la gara dovrà progettare un sistema informativo adeguato, in grado di raccogliere ed elaborare tutti i dati necessari alla quantificazione degli indicatori e di produrre una reportistica strutturata.

Sempre a Claudio Cristofori, informatico di professione, chiediamo un parere sul nuovo sistema informativo progettato con la raccolta dei dati on-line direttamente inseriti dal personale scolastico e dai genitori.
La durata eccessivamente lunga del bando di fornitura obbliga a controlli molto severi e dettagliati per poter sperare in una buona qualità. Il nuovo sistema di monitoraggio, sulla carta, darà molte più armi al Comune nel controllo del suo fornitore, bisogna solo sperare che il controllore finalmente svolga i suoi compiti e faccia valere i suoi diritti. Siamo quindi nelle mani del Comune e per tutelare i piccoli cittadini dovremo essere vigili nel controllo dei controllori”.

Per i 3 rappresentanti eletti nella CMC, almeno sulla carta, pare essere un ottimo bando rispetto al contratto precedente, i passi in avanti sono evidenti ma molto dipenderà da come verrà applicato.


Ricordiamo che i concorrenti dovranno far pervenire l'offerta al Comune di Bologna  entro e non oltre le ore 12,00 del giorno 3 giugno 2015.


Concludiamo segnalando i requisiti economico-finanziari molto “limitanti” richiesti nel bando: "Al fine di garantire una adeguata capacità finanziaria, tenuto conto della particolare configurazione dell’appalto che richiede la contestuale cessione del ramo d’azienda oltre che il mantenimento della sua consistenza fino alla scadenza del contratto...si richiede un fatturato globale d’impresa complessivo realizzato nel triennio antecedente la data di pubblicazione del bando di gara pari ad almeno Euro 75 milioni".




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