Perchè siamo arrivati a chiedere di non far mangiare Seribo ai bambini per un giorno? Da 11 anni spendiamo tempo ed energie per migliorare la qualità della mensa; abbiamo chiesto informazioni sulla tracciabilità del cibo, chiarimenti sugli aspetti economici, elaborato documenti per il prossimo bando, confrontato tariffe e percentuali di biologico con altre città.
In questi mesi, in vista del prossimo bando di gara, abbiamo cercato il dialogo con il Comune ma non abbiamo ricevuto le rassicurazioni che ci aspettavamo!
Come genitori chiediamo all'Amministrazione Comunale di prendere impegni precisi e fornire risposte chiare alle nostre richieste, con l'unico obiettivo di migliorare la qualità della mensa!
Clicca qui per il volantino
Tariffe
In base ad un confronto su circa 50 città italiane, di medie e grandi dimensioni, abbiamo notato che Bologna applica una delle tariffe più alte rispetto alla media nazionale. Il livello delle tariffe è una scelta politica della quale il Comune deve rispondere ai cittadini (livelli ISEE, esenzioni, fasce di tutela) che non può essere a carico solo di alcuni genitori.
L'ulteriore aumento di quest'anno ci appare ingiustificato. Perchè non valorizzare diversamente gli utili della società, anzichè distribuirli tra i soci, visto che la remunerazione del capitale investito risulta superiore alla media del settore? Oppure, perchè non rinegoziare il costo del pasto che Seribo fa pagare al Comune, alleggerendo il peso economico del servizio, per agire sulle tariffe?
Chiediamo pertanto i dati sull'andamento della nuova tariffazione per verificare un eventuale aumento degli utili rispetto allo stesso periodo del 2012/13. Perchè non vengono condivisi i dati, già disponibili, da Settembre a Febbraio? Forse perchè renderebbero possibile un' ipotesi di "sconto" a beneficio delle famiglie?
Chiediamo inoltre di visionare i dati economici in merito al contributo integrativo versato dal Comune e di verificare se lo sconto riconosciuto da Seribo copre attualmente i mancati introiti dovuti alle riduzioni riconosciuti alle famiglie a basso ISEE.
Utili di Seribo
Il contratto tra Seribo e il Comune dichiara tra i propri obblighi "il raggiungimento dell'equilibrio economico finanziario, il miglioramento della qualità, della sicurezza e dell'efficienza del servizio e della soddisfazione del cliente".
Non ci sembra che questi obblighi siano stati ottemperati! Al contrario gli utili distribuiti da Seribo sono in contrasto con le dichiarazioni di non poter aumentare la qualità del cibo per questioni di costo.
Per questo chiediamo al Comune di porre un tetto massimo agli utili di una società che gestisce un settore delicato come la refezione scolastica, dove l'eccellenza del servizio dovrebbe essere l'unico obiettivo! Riteniamo legittimo chiedere che parte di questi utili siano reinvestiti per migliorare la qualità del cibo e del servizio, come da contratto, ed è per questo che utili cosi elevati, dal nostro punto di vista, sono ingiustificabili!
Centri Pasto
Il contratto tra Seribo e Comune prevede che Seribo debba "provvedere alla ristrutturazione, alla manutenzione, ordinaria e straordinaria ed agli adeguamenti di legge degli immobili affidati in uso gratuito".
Non solo questo non è accaduto, poichè in 10 anni solo 1 dei 3 Centri Pasto previsti è stato costruito, ma addirittura si prospetta la realizzazione di quello nuovo nel 2017! Tutto questo a scapito dei bambini serviti dai Centri Pasto "vecchi" che offrono menù meno vari e non dispongono di attrezzature moderne per la cottura e il trasposto dei cibi.
A nostro parere dovrebbe essere il Comune, in qualità di socio di maggioranza, ad intervenire per bloccare l'approvazione del bilancio 2013 affinchè parte degli utili siano impiegati subito per la costruzione di un nuovo Centro Pasti o, almeno, messi in un fondo vincolato per la sua realizzazione.
Qualità del cibo
Il contratto sancisce il rispetto "pieno ed assoluto" delle normative comunitarie, nazionali, regionali e locali".
Anche in questo caso il contratto non è stato rispettato. la Legge Regionale 29/2002, che prevede una precisa percentuale di prodotti da coltivazioni biologiche, integrate e di prodotti tipici, non è stata recepita e non abbiamo ricevuto garanzie sufficienti sulla sua applicazione nel prossimo contratto.
Riteniamo che un'adeguata percentuale di biologico non solo sia meglio per l'alimentazione dei bambini ma che abbia un impatto significativo sull'ambiente in cui viviamo in termini di inquinamento del terreno e dell'acqua. Sappiamo che una mensa con cibo biologico non è più costosa: quasi tutte le altre città dell'Emilia Romagna la propongono pur avendo tariffe più basse.
Perchè, infine, non rendere le informazioni sulle materie prime chiare e facilmente reperibili? Perchè non mettere online i capitolati, le schede di ogni singolo prodotto per verificare ingredienti e provenienza? Anche dalla trasparenza si evince la qualità di un servizio!
Vogliamo risposte coraggiose!
Abbiamo voluto spiegare le motivazioni della nostra scelta. Speriamo che il contributo di tanti genitori possa spingere il Comune di Bologna a valutare le nostre richieste, che possa essere di stimolo a fare scelte coraggiose a vantaggio dei suoi cittadini più piccoli.
Una mancata adesione alla protesta avrà come risultato che:
In questi mesi, in vista del prossimo bando di gara, abbiamo cercato il dialogo con il Comune ma non abbiamo ricevuto le rassicurazioni che ci aspettavamo!
Come genitori chiediamo all'Amministrazione Comunale di prendere impegni precisi e fornire risposte chiare alle nostre richieste, con l'unico obiettivo di migliorare la qualità della mensa!
Clicca qui per il volantino
Tariffe
In base ad un confronto su circa 50 città italiane, di medie e grandi dimensioni, abbiamo notato che Bologna applica una delle tariffe più alte rispetto alla media nazionale. Il livello delle tariffe è una scelta politica della quale il Comune deve rispondere ai cittadini (livelli ISEE, esenzioni, fasce di tutela) che non può essere a carico solo di alcuni genitori.
L'ulteriore aumento di quest'anno ci appare ingiustificato. Perchè non valorizzare diversamente gli utili della società, anzichè distribuirli tra i soci, visto che la remunerazione del capitale investito risulta superiore alla media del settore? Oppure, perchè non rinegoziare il costo del pasto che Seribo fa pagare al Comune, alleggerendo il peso economico del servizio, per agire sulle tariffe?
Chiediamo pertanto i dati sull'andamento della nuova tariffazione per verificare un eventuale aumento degli utili rispetto allo stesso periodo del 2012/13. Perchè non vengono condivisi i dati, già disponibili, da Settembre a Febbraio? Forse perchè renderebbero possibile un' ipotesi di "sconto" a beneficio delle famiglie?
Chiediamo inoltre di visionare i dati economici in merito al contributo integrativo versato dal Comune e di verificare se lo sconto riconosciuto da Seribo copre attualmente i mancati introiti dovuti alle riduzioni riconosciuti alle famiglie a basso ISEE.
Utili di Seribo
Il contratto tra Seribo e il Comune dichiara tra i propri obblighi "il raggiungimento dell'equilibrio economico finanziario, il miglioramento della qualità, della sicurezza e dell'efficienza del servizio e della soddisfazione del cliente".
Non ci sembra che questi obblighi siano stati ottemperati! Al contrario gli utili distribuiti da Seribo sono in contrasto con le dichiarazioni di non poter aumentare la qualità del cibo per questioni di costo.
Per questo chiediamo al Comune di porre un tetto massimo agli utili di una società che gestisce un settore delicato come la refezione scolastica, dove l'eccellenza del servizio dovrebbe essere l'unico obiettivo! Riteniamo legittimo chiedere che parte di questi utili siano reinvestiti per migliorare la qualità del cibo e del servizio, come da contratto, ed è per questo che utili cosi elevati, dal nostro punto di vista, sono ingiustificabili!
Centri Pasto
Il contratto tra Seribo e Comune prevede che Seribo debba "provvedere alla ristrutturazione, alla manutenzione, ordinaria e straordinaria ed agli adeguamenti di legge degli immobili affidati in uso gratuito".
Non solo questo non è accaduto, poichè in 10 anni solo 1 dei 3 Centri Pasto previsti è stato costruito, ma addirittura si prospetta la realizzazione di quello nuovo nel 2017! Tutto questo a scapito dei bambini serviti dai Centri Pasto "vecchi" che offrono menù meno vari e non dispongono di attrezzature moderne per la cottura e il trasposto dei cibi.
A nostro parere dovrebbe essere il Comune, in qualità di socio di maggioranza, ad intervenire per bloccare l'approvazione del bilancio 2013 affinchè parte degli utili siano impiegati subito per la costruzione di un nuovo Centro Pasti o, almeno, messi in un fondo vincolato per la sua realizzazione.
Qualità del cibo
Il contratto sancisce il rispetto "pieno ed assoluto" delle normative comunitarie, nazionali, regionali e locali".
Anche in questo caso il contratto non è stato rispettato. la Legge Regionale 29/2002, che prevede una precisa percentuale di prodotti da coltivazioni biologiche, integrate e di prodotti tipici, non è stata recepita e non abbiamo ricevuto garanzie sufficienti sulla sua applicazione nel prossimo contratto.
Riteniamo che un'adeguata percentuale di biologico non solo sia meglio per l'alimentazione dei bambini ma che abbia un impatto significativo sull'ambiente in cui viviamo in termini di inquinamento del terreno e dell'acqua. Sappiamo che una mensa con cibo biologico non è più costosa: quasi tutte le altre città dell'Emilia Romagna la propongono pur avendo tariffe più basse.
Perchè, infine, non rendere le informazioni sulle materie prime chiare e facilmente reperibili? Perchè non mettere online i capitolati, le schede di ogni singolo prodotto per verificare ingredienti e provenienza? Anche dalla trasparenza si evince la qualità di un servizio!
Vogliamo risposte coraggiose!
Abbiamo voluto spiegare le motivazioni della nostra scelta. Speriamo che il contributo di tanti genitori possa spingere il Comune di Bologna a valutare le nostre richieste, che possa essere di stimolo a fare scelte coraggiose a vantaggio dei suoi cittadini più piccoli.
Una mancata adesione alla protesta avrà come risultato che:
- le future richieste dei genitori saranno sempre meno ascoltate;
- il Comune per continuerà a gestire il servizio futuro così come accaduto negli ultimi 10 anni;
- avremo la mensa che ci meritiamo!
Purtroppo anche il qualtiere Savena e San Donato hanno mandato un circolare sulle modalità dello siopero per le materne in cui è indicato che l'unico modo per scioperare è quello di venire a prelevare il bambino alle 11.45 e riportarlo entro le 14. Le insegnanti, dove va mia figlia, hanno detto che devono attenersi alla circolare, non possono fare altrimenti. Quanto genitori hanno la possibilità di farlo?
RispondiEliminaCiao Laura, è necessario ritirarlo da scuola o farlo ritirare con delega da un altro genitore per un picnic insieme. Ci sono diversi genitori delusi per lo stesso motivo, se puoi accedere al sito dell'Osservatorio di facebook metteremo un posto dove diciamo ai geniotir che non hanno potuto espremersi per via della circolare di mandare una mail al Quartiere e Seribo e di annodare un tovagliolo al cancello della scuola. Se non puoi andare su fb lo metteremo anche sul blog. Ciao e grazie
EliminaRingrazio il comitato mensa cittadino per il lavoro fatto in questi anni. Trovo il documento preparato per il prossimo bando veramente interessante. Approfitto di questo spazio per chiedere però delle informazioni che non sono riuscita a reperire facilmente in questo sito: 1) i costi più bassi di altre città di Italia corrispondono a situazioni di erogazione servizio (standard merceologici, quantità pasti, flessibilità dei menu, qualità pasti; stato dei centri pasto; utilizzo di stoviglie di plastica; formazione del personale: standard sanitari; problemi in consegna pasti -perché non arrivano o arrivano in ritardo-) inferiori? Perché il confronto delle tariffe sia attendibile andrebbe "standardizzato" per "indici di qualità" del servizio, no? Mi rendo conto che è una cosa complicata ma altrimenti l'informazione potrebbe essere distorta. 2) è possibile non utilizzare stoviglie di plastica a scuola: nella materna (comunale) che frequenta mio figlio i bambini vengono da casa tutti i giorni con piatti e posate che riportano il pomeriggio da lavare a casa. Non mi sembra un impegno eccessivo per i genitori, ma un modo per responsabilizzare tutti (genitori e bambini). Forse questo è stato possibile perché abbiamo insegnanti speciali ma mi sembra sia qualcosa da promuovere 3) quali sono i vincoli che ha la municipalità sul tipo di bando che si può fare per questo servizio? io non sono per nulla un'esperta in tema ma magari ci sono dei vincoli su quello che si può fare in pratica (per i tempi, per le modalità; per esiti: mi spiego anche se in modo molto naive legato alla mia ignoranza profonda sul tema -le mie domande son legate a sincere curiosità-: un tipo di bando che "non piace" a Seribo potrebbe andare deserto, ovvero senza alcun partecipante. Ed in quel caso cosa si dovrebbe fare? Continuare a ribandire immagino, ma ad un certo punto la scuola comincia.. quindi bisognerebbe che tutte le famiglie si impegnassero a fornire pasti e merende ai bimbi fino a che il bando non si risolve con buon esito.. ).
RispondiEliminaCiao Margherita...tante domande e complesse :-) Sulla prima domanda ti dico che abbiamo fatto un confronto su diverse città; città dell'Emilia Romagna e città capoluoghi di provincia. Non è possibile reperite tutte le informazioni che hai elencato, sarebbe un lavoro a tempo pieno da fare per mesi, ma possiamo dire che in un confronto su alcune grandi città Bologna non brilla nè per qualità degli alimenti, nè per i centri pasto nè per la tipologia di tariffe applicate. I piatti di plastica in sostituzione a quelli usa e getta sono una proposta dell'Osservatorio, in alcune scuole è stata applicata perchè i genitori lo hanno richiesto e la scuola ha approvato. Sui vincoli sarebbe davvero una risposta lunghissima, per il momento però tutto è fermo perchè il Comune dovrebbe riacquistare la quota di Seribo per poi attuare il bando ma per il momento la cosa non sta succedendo. Per essere informata su tutti gli aspetti ti consiglierei di iscriverti alla mailing list, così piano piano potrai farti un'idea più chiara dei vari aspetti.
EliminaSalve sono Mauro Domaschio il mio lavoro è il cuoco. Oggi 6 maggio ho letto l'articolo sul Carlino e quando si scrive di mense scolastiche sobbalzo sulla sedia per i miei trascorsi presso strutture di ristorazione per le scuole avendo lasciato sempre un bel ricordo e risolvendo tutte le problematiche. Naturalmente così facendo ho perso il lavoro. Questo sucede quando hai un incarico da libero professionista e venivo chiamato per migliorare la qualità del cibo, dei menù, della professionalità del personale, del rapporto con gli insegnanti e istituzioni, dei fornitori e tutte quelle problematiche che si presentano specialmente dopo che le cucine interne delle strutture scolastiche sono andate in appalto. Ora non ho un granchè da fare se avete bisogno di qualche consiglio, verifica, soppraluogo, affiancamento sono a disposizione. Abito a Bomporto (Mo) e in 30-40 minuti sono li. Ricordo anche che nel mio comune ho rifondato la commissione mensa essendo si già in essere, ma ad insaputa di chi ne faceva parte. Un saluto e auguri
RispondiElimina