In tema di formazione del personale, il contratto di servizio
della refezione scolastica parla chiaro e prevede all'Art. B.13:
"Il
personale deve essere costantemente informato e formato sulle modalità di
svolgimento del servizio, secondo gli standard di qualità e igiene previsti.
L'aggiornamento e la formazione, inseriti in un apposito piano, dovranno essere
garantiti con cadenza almeno annuale, e ogni qualvolta se ne ravvisi la
necessita, e dovranno riguardare gli aspetti igienico–sanitari, di gestione del
servizio, di rapporto con l’utenza..."
Perché allora
il personale continua ad arrivare senza alcuna formazione e si subiscono tutti
i disservizi di un così alto turnover?
Prendiamo ad
esempio il caso della scuola Lipparini dove da diversi mesi i genitori
segnalano disservizi durante la distribuzione dei pasti.
In questa scuola
si servono circa 230/240 pasti ogni giorno e sono presenti 6 “scodellatori”, di cui 2
signore assunte ai tempi di Seribo e 4 “scodellatori” interinali,
caratterizzati da un alto turnover. Sono ragazzi che non hanno alcuna esperienza nel
settore, mancano delle basilari informazioni per svolgere questo lavoro e
spesso non conoscono bene la nostra lingua.
Qualche giorno fa
sono arrivati a scuola 3 “scodellatori” nuovi ed è FACILE rendersi conto che se
arrivano in tre, diventa DIFFICILE affiancarli per insegnare loro i compiti da
svolgere, quando sono solo due persone che li possono seguire e che nel
frattempo devono mandare avanti tutto il lavoro da fare.
Sono presenti 4
refettori in cui si mangia su 2 turni e in uno di questi sono state servite
porzioni assolutamente insufficienti, perchè NESSUNO dei nuovi “scodellatori” si era informato
se fosse rimasto cibo non consumato dal turno precedente, pertanto parecchi
bambini del secondo turno sono usciti affamati mentre nel turno precedente il
cibo era stato scartato e gettato nella spazzatura.
Un pò di tempo fa e sempre nella stessa scuola è stata fatta la segnalazione di una scodellatrice, rimproverata dalla
responsabile della addette Ribò, perché non indossava i guanti richiesti, indossava un
paio di ciabatte rotte anziché i calzari previsti per il servizio, oltre ad
essere completamente inesperta a servire i pasti ai bimbi.
Questa è la situazione in una delle scuole di Bologna.
Siamo proprio così sicuri che i controlli che effettua il Comune
siano costanti, approfonditi su tutta la filiera produttiva e distributiva come
affermato in un comunicato stampa solo una settimana fa?
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