L'attività dell'Osservatorio, dopo l'incontro con il Sindaco, è proseguita con un incontro "tecnico" visionare i dati ai quali non ci era stato dato accesso prima e verificare l'andamento degli incassi.
Dall'incontro alcuni risultati dello sciopero sembrano confermati quali il conguaglio, reinvestimento utili, sostituzione stoviglie di plastica, bio al 70%. Altri restano incerti nonostante l'impegno del Sindaco quali il tetto agli utili, la clausola di salvaguardia, la trasparenza dei dati completi e in anticipo, il potenziamento poteri controllo e vigilanza ai genitori nel regolamento delle commissioni.
Dall'incontro alcuni risultati dello sciopero sembrano confermati quali il conguaglio, reinvestimento utili, sostituzione stoviglie di plastica, bio al 70%. Altri restano incerti nonostante l'impegno del Sindaco quali il tetto agli utili, la clausola di salvaguardia, la trasparenza dei dati completi e in anticipo, il potenziamento poteri controllo e vigilanza ai genitori nel regolamento delle commissioni.
All'incontro erano presenti i rappresentanti dei genitori, l'Assessore Pillati, la Dott.ssa Pepe e la Dott.ssa Bruni.
Sono state considerate altre
città, come Firenze, in cui il costo pasto è inferiore. Le
rappresentanti del Comune non sono sembrate molto convinte della
comparazione perché dicevano che mancavano dati sull’ammontare
contribuito dai Comuni che applicano agli utenti tariffe più basse di
Bologna.
Il
Comune di Bologna ha condiviso il principio per cui la tariffa massima
(attuale ISEE oltre 25.000 Euro e “No ISee”) non può superare mai il
costo sostenuto dal Comune per il servizio. Questo comporta che il
contributo del Comune di Bologna per le fasce ISEE inferiori e per le
esenzioni devono venire dalla “fiscalità generale” e non dagli utenti di
fascia alta.
Abbiamo
cercato di capire a quanto ammonti il costo pasto complessivo (costo
pasto fatturato a Seribo + altri costi come gestione pasto adulti e
scodellamento) per capire se si allinea con la tariffa massima ISEE, ma
non avendo avuto dal Comune tutti i dati utili non siamo stati i grado
di proseguire il ragionamento.
Il
Comune di Bologna si è impegnato a farci avere a breve i dati analitici
(controllo di gestione) che dimostrino che la tariffa attuale rispetta
questo principio.
Ci
sono stati forniti i dati sull'incasso annuale ma non scorporati per mesi. Avevamo
da tempo chiesto i dati sugli incassi dell’anno 2013-2014 in confronto a
quelli dell’anno precedente. La sensazione di molti genitori era che si
fosse speso di più.
I
numeri forniti confermano questo andamento: sui soli dati da settembre a
marzo sembra esserci una differenza di oltre mezzo milione di euro. Ci è
stato spiegato che potrebbero esserci cause concomitanti (nell’anno
precedente eventi come neve e terremoto hanno ridotto le presenze...ma
ricordiamoci che i genitori pagavano a forfait e quindi questi eventi
non dovrebbero aver avuto influenza…).
E’
confermata l’idea del conguaglio a favore delle famiglie; il conguaglio
verrà definito entro metà settembre per poter essere applicato come
sconto sull’ultimo bollettino 2013/14.
Il
sistema di rilevazione delle presenze mette in evidenza un consistente
scarto tra le assenze delle scuole d’infanzia comunali e quelle statali
. Naturalmente i bimbi delle scuole comunali non sono più cagionevoli
di quelli delle scuole statali, ma semplicemente il “sistema badge”
consente una segnalazione dell’assenza più affidabile, perchè effettuata
dal personale scolastico. Si è appurato invece che nelle scuole statali
,dove la segnalazione è a carico dei genitori, spesso le famiglie non
si curano di segnalare l’assenza; il fenomeno è più evidente nelle
famiglie esentate dal pagamento e in quelle che pagano cifre irrisorie.
Alle
scuole materne una famiglia su 3 non segnala correttamente l’assenza,
portando a una produzione “inutile” del 5% dei pasti. La proporzione è
analoga all elementari, anche se le assenze minori riducono lo carto
assoluto. Per intenderci, per ogni 1% di assenza errata, si producono 27
mila pasti inutilmente (approssimativamente 160.000 euro buttati
nell’immondizia).
Ciò
causa spreco di cibo (e quindi in alcune scuole relativa abbondanza
delle razioni) e costi per la collettività, dato che il Comune paga per i
pasti “agevolati” non disdetti.
Il
Comune, durante questo primo anno di sperimentazione del nuovo sistema
di rilevazione, ha continuato a mantenere un doppio sistema di
monitoraggio delle presenze attraverso il registro cartaceo. Tale
registro non ci è stato fornito tra il materiale che abbiamo potuto
consultare.
Abbiamo chiesto di ricevere i dati per effettuare il confronto.
In
riferimento alla mancanza di “attenzione” alle assenze da parte delle
famiglie con ISEE basso i rappresentanti dei genitori hanno proposto di
introdurre un sistema che “penalizzi” la mancata segnalazione
dell’assenza, ipotizzando un confronto di dati con il registro
elettronico che le scuole stanno introducendo.
Abbiamo molto discusso anche del reale costo del pasto.
Non abbiamo dati in proprosito. Ce li faranno avere. E abbiamo chiesto
anche il costo fatturato al Comune. Questi due elementi, insieme alla
tariffa servono a completare il quadro e identificare un punto di
equilibrio.
Abbiamo
sottolineato - e condiviso esplicitamente con il Comune - che la
tariffa non può essere superiore al costo del pasto che il Comune paga.
Sarà importantissimo definire il perimetro per il calcolo di questo
elemento, alla base della possibile riduzione delle tariffe.
Conguaglio
Hanno confermato l'applicazione del conguaglio. Entro luglio la riunione tecnica per
calcolare l'entità del conguaglio forfettario per gli utenti in modo da
applicare lo sconto nell'ultimo bollettino di agosto/settembre relativo
al pagamento del mese di giugno.
Bilancio Seribo
Sul bilancio
è stato detto che il maggiore utile rispetto all'anno scorso è dovuto a
più giorni scuola (meno festivi e assenza calamità naturali) e a
protesta lavoratori Ata che per alcuni mesi non hanno segnalato
regolarmente le assenze degli alunni. Hanno confermato devoluzione
totale utili 2013 Seribo per investimenti. Non ci è stato detto quando
sarà l'assemblea dei soci di Seribo.
Tetto agli utili
Non hanno chiaramente confermato la disponibilità anche se hanno timidamente detto che sarebbero d'accordo. È stata avanzata da parte nostra l’introduzione di un meccanismo che intervenga sul costo del pasto non appena il tetto viene raggiunto, provocando un abbattimento dei fatturati al Comune (e conseguentemente delle tariffe), ma non ci è stata data risposta chiara insistendo da parte loro che la cosa più importante è fare un buon piano economico finanziario. Chiederemo di vedere sia il Piano che sarà redatto per l’affidamento diretto di un anno, sia quello per la gara.
Clausola di salvaguardia
Chiusura e ritrattazione rispetto
impegni presi dal Sindaco (come ha fatto del resto il Sindaco stesso il
10 giugno rispetto alle sue aperture del 16 maggio). Sostengono che una
clausola di salvaguardia comprometterebbe il bando perché nessuno
vorrebbe partecipare. Abbiamo rilanciato con un clausola di salvaguardia
ridotta in cui al massimo il 10% dell'utenza possa sfilarsi da Seribo
se non soddisfatta in modo da fungere da pungolo per stimolare la
qualità del sistema. Non abbiamo percepito una chiara disponibilità a
riguardo.
La
dottoressa Pepe ha negato che i Dirigenti Scolastici, in base
all’autonomia scolastica, possano svincolarsi dal bando Comunale. Ciò
avviene già in varie città, in collaborazione con i Comuni. Occorre
approfondire dal punto di vista legale.
In
ogni caso si è convenuto che nel nuovo bando NON sarà presente nessuna
clausola che preveda per SERIBO una esclusiva del servizio, consentendo
una applicazione “futura” dello svincolo parziale.
Regolamento CMS
Sul nuovo regolamento, nel quale dovrebbero essere introdotti poteri di vigilanza e controllo,
hanno ricevuto la nostra bozza e ci siamo accordati di fare una riunione
a inizio settembre perché passi in Giunta e poi venga istruito iter di
delibera per il Consiglio Comunale per la modifica. Non è chiaro cosa
accetteranno. Abbiamo detto loro che nel frattempo noi faremo un'ampia
consultazione sulla nostra bozza tra i genitori in modo da arrivare a
settembre con un documento frutto della massima partecipazione. Ci hanno
detto che la modalità veloce di approvazione tramite atto Giunta
promessa dal Sindaco non è fattibile e bisogna passare da Giunta e
Consiglio Comunale.
Soci Seribo
Sulla situazione tra soci Seribo (privati e Comune)
si è confermata tuttora la situazione di contrattazione perchè il socio
privato vorrebbe non rescindere il contratto. Il parere dell'Autorità
di Vigilanza sui Contratti a favore della linea del Comune (in cui si
dice che deve essere fatto un bando e non rinnovato per altri 10 anni
come prevedeva il contratto con Seribo fatto nel 2003) ha cambiato le
cose, ma la trattativa è ancora in corso. È stato anche detto che non è
scontato che il Comune debba comprare le quote del privato per fare il
bando, ma che basta che ne entri in possesso. Non abbiamo capito bene
cosa si intendesse.
Per il prossimo anno verrà comunque fatto un affidamento diretto a Seribo
perché la situazione societaria non è stata ancora risolta. Il Comune
si è impegnato a fare un contratto per l'affidamento che preveda una
quota di biologico al 70% e l'eliminazione dei piatti di plastica.
Piatti di plastica
Ci è stato detto che stanno per completare
l'installazione delle lavastoviglie (dove necessario) nelle primarie e
hanno avviato l'esame della situazione per l'installazione delle
lavastoviglie nelle scuole d'infanzia. Da settembre saranno quindi,
hanno detto, operative le lavastoviglie in tutte le primarie, mentre in
quelle d'infanzia saranno operative presumibilmente solo da novembre e
non in tutte ma solo in quelle che hanno spazio. Abbiamo chiesto quali
azioni prenderanno nelle scuole d'infanzia in cui non prevedono di
installare le lavastoviglie e ci hanno detto che utilizzeranno stoviglie
monouso non in plastica. Abbiamo chiesto conferma dell'impegno di
sensibilizzare con più forza le scuole d'infanzia alla possibilità di
portare stoviglie da casa ma non ci sono sembrati molto fiduciosi
dell'idea e hanno detto che da tempo lo fanno già (il Sindaco aveva
promesso un potenziamento di questa sensibilizzazione).
Abbiamo rimarcato che in alcune realtà i genitori hanno riscontrato poca collaborazione da parte del personale insegnante sui
temi della mensa. Anche la partecipazione alla CMC, a parte rari
esempi, sembra non svolgersi su base rappresentativa e pertanto è
difficile coinvolgere gli insegnanti, che sembrano ora il vero anello
debole della catena per quanto riguarda gli assaggi consapevoli (vedi
pane) o altre iniziative volte a migliorare il servizio.
La soluzione sembra venire dal coinvolgimento nelle Commissioni Mensa Scuola, il Comune non ha suggerito altre alternative.